A pensarci bene, lo studio rappresenta per molti di noi il luogo destinato a più della metà della giornata. Luogo di pensiero, ricerca, creatività o concentrazione deve essere necessariamente il più piacevole e confortevole possibile. Riflettendoci, sarebbe giusto dedicargli la stessa cura spesa per la nostra abitazione. Il discorso risulta amplificato se abbiamo la fortuna di avere il nostro studio in casa, e ancor di più se abbiamo l'esigenza di accogliere possibili clienti: in questo caso lo spazio in cui si esercita il nostro lavoro diverrà sua diretta espressione, un modo per presentarsi in maniera professionale e umana.
Lo studio di architettura qui raffigurato si presenta come un trionfo delle linee essenziali. Il tavolo ripropone il parallelepipedo delle finestre e del muro a vetrata con il suo piano scuro al carbonio, sorretto da solide e chiarissime gambe in legno lamellare di larice, anch'esse decisamente squadrate. Persino il grande calorifero sul muro ripropone il movimento verticale che caratterizza tutta la stanza, così come le lampadine che pendono dal soffitto. Questo effetto a goccia ha anche la funzione di mitigare il rigorismo cromatico dello studio, svelandoci la sua anima di spazio ideativo.
La foto mostra un'altra particolarità del laboratorio di progettazione: un orologio esteso a tutta la parete. I numeri si diffondono lungo tutto il perimetro del muro-quadrante, gravitando giocosamente intorno alle lancette.
Un modo totalmente estroverso di arredare lo studio. Abbandonate definitivamente l'idea dell'ambiente di lavoro come polveroso luogo di noia, qui si crea, urlano i colori a tinte vivaci che esplodono letteralmente di energia creativa.
Non potevamo poi omettere questo dettaglio dello stesso progetto: inaspettate nicchie si staccano con la loro cornice bianchissima dal fondo azzurro acceso, accogliendo inserti floreali che decorano la parete in modo realmente naturale!
Un ex-lanificio rinasce a nuova vita: dalla produzione concreta a quella intellettuale il passo è breve, ma significativo.Gli elementi costitutivi caratteristici della fabbrica (come la struttura in cemento armato e gli infissi delle vetrate) sono stati conservati nel pieno rispetto della costruzione originaria che è stata alleggerita nelle forme come nei colori. L'arredo dell'ufficio assume ulteriore personalità con la libreria in legno: con il suo movimento a onda, è l'originale elemento di naturalità di questo spaccato architettonico di vita urbana.
Passiamo ora a una dimensione decisamente più privata. Il sottotetto è stato qui sfruttato per realizzare uno studio giovane e fresco, dove la predominanza del bianco dà la possibilità di osare con tinte fluo, come sul muro, e decisamente forti, come il viola acceso del tappeto. Anche le travi di legno sono state verniciate in bianco per rendere più luminoso l'ambiente, dove la libreria occupa un'intera parete, colorata dai tanti volumi che la riempiono.
Una piccola nicchia per il relax, ricavata lateralmente allo studio vero e proprio sopra descritto. Il motivo naturalistico, disegnato con fantasia sul muro, fa da eco a quello reale che si trova al di là della vetrata.
Sulla scia dello stile Ottocento. Ci si potrebbe sentire come Baudelaire o Emily Dickinson sedendosi a questa scrivania. Proprio la poetessa americana sottolineava l'importanza di avere una stanza tutta per sé
un rifugio dal mondo dove dedicarsi ai propri studi e alle proprie passioni. Rivalutiamo la sua idea non solo in chiave femminista: tutti avrebbero diritto a uno spazio dove trovare la giusta tranquillità per immergersi nella solitudine delle proprie letture o attività creative.
La foto qui sopra mostra ancora meglio come lo studio dia l'impressione di avvolgerci in un rassicurante invito a concentrarci su noi stessi. Accanto all'elegante libreria in legno scuro trova posto anche un morbido divano. Quest'ultimo richiama il colore del motivo floreale, a stampo classico, che screzia la carta da parati a fondo verde acqua.